PROGETTI / Concorsi

MILANO - PADIGLIONE ITALIA /EXPO 2015.

CONCEPT Il Palazzo Italia racconta una storia, scandita e sospesa, fatta di appetibili contraddizioni e sovrapposizioni desiderabili. Come opera a tuttotondo, racchiude i principi di una nuova triade dell’Architettura: Eleganza, Leggerezza, Trasparenza. L’Eleganza sottrae il superfluo, la Leggerezza sospende il volume, la Trasparenza contempla la continua permeabilità. Semplici corpi ritmati, come parte del tutto, si autonomizzano attraverso il Vuoto del patio centrale in una spirale verticale, in cui i piani sono sottili fogli nascosti e dove il verde è un appuntamento inatteso e puntuale. Dalla rotazione spaziale dei volumi deriva la presenza di tre giardini pensili, ciascuno dei quali fa da copertura allo spazio sottostante. Queste terrazze, in continuo dialogo con la Natura, rappresentano la dimensione adatta e la giusta prospettiva del giardino all’italiana. Infatti i giardini pensili racchiudono lo spazio ottimale, dove l’azione antropica regola la Natura ed, al contempo, il punto di vista dall’ alto permette una lettura completa del disegno del verde. L’estrema permeabilità contraddistingue questa macchina espositiva da tutti gli altri edifici dell’Expo: si raccoglie su sè stesso e, contemporaneamente, proietta i fruitori verso l’esterno, tramite la trasparenza e la fluidità dei fronti. La struttura è stupore: l’architettura è uno spazio e un tempo sospeso. Il contatto del Padiglione con la Terra, infatti, non è continuo, ma concentrato in un volume e tre scatole, con gli elementi di risalita, smaterializzate dall’ uso di una superficie riflettente. La struttura è dichiarata: l’architettura stupisce con la sua reale astrazione. L’ossatura disegna lo spazio e i cinque parallelepipedi di cui è composto il Palazzo Italia, fatto da equilibrati giochi di pesi con un solo esile appoggio triangolare, si autoreggono magicamente. I corpi lungo il Cardo, semplici e modulari, accompagnano il percorso all’ombra verso l’evanescente profilo del Palazzo Italia, il maggiore e suggestivo social gathering dell’Expo. PALAZZO ITALIA La proposta progettuale del Padiglione offre al visitatore dell’Expo “la sicurezza di una cosa equilibrata e ragionevolmente fatta, di una cosa infinitamente modulata, evolutiva, varia e unitaria” ( Le Corbusier, Verso una architettura). - Modulata, nella scansione ritmica della struttura-involucro - Evolutiva, nel superamento dell’immagine classica dell’edificio attraverso un elemento iconico - Varia, nella scomposizione in parti - Unitaria, nella semplicità concettuale basata sull’idea di un successione verticale Il Palazzo Italia rappresenta, nella configurazione spaziale destrutturata e sospesa, un invito ai visitatori dell’Expo e un nuovo manifesto dell’architettura sostenibile. Si configura come microcosmo, contraddistinto dalla dualità tra un ordine geometrico chiaro e una composizione fatta a pezzi. Questo dualismo è la metafora del carattere italiano: l’unità nazionale, come senso di appartenenza del popolo e valore identitario di ciascuna regione d’Italia (nella diversità e nella peculiarità paesaggistica, culturale, culinaria). Dai vari punti dell’Expo, il volume plastico, all’esterno ritmato delicatamente da esili profili strutturali e all’interno tagliato da quattro sottili piani, si contraddistingue per: - la Sospensione: al piano terra la piazza coperta vive della tensione spaziale creata dalla grande volumetria soprastante, sostenuta magicamente. Come unici elementi si distaccano leggermente tre parallelepipedi di specchio. A contrappunto alla geometria compatta dei tre corpi scala, in corrispondenza dell’accesso principale alla struttura, il disegno dell’appoggio settentrionale diventa un elemento scultoreo esile e triangolare. - l’Avvitamento: il Palazzo Italia si articola come spazio pubblico verticale, che si avvita progressivamente nella sequenza dei piani, organizzati come trasposizione in verticale delle piazze e dei giardini italiani, dai quali si articolano, inaspettate, vissute, variegate, le viste prospettiche. La sequenza degli spazi pubblici aperti nasce in continuità con il Cardo e il Lake Arena, e si protrae in una sorprendente ascesa verticale, per trasmettere la vitalità della Natura, la forza dell’Arte e lo stupore dell’Inatteso. - l’Articolazione spaziale: il patio centrale rappresenta l’elemento nevralgico attorno al quale si articolo gli ambienti interni e i giardini pensili, in una tensione continua e reciproca tra le parti. - la Trasparenza e Monomatericità: la vetrata interattiva e comunicativa (tramite l’incidenza solare e la proiezione di immagini a led) avvolge, su tutti i lati, i corpi del Padiglione, restituendo un’immagine identitaria forte e cangiante.
L’organizzazione degli spazi dipende dalle esigenze del programma funzionale e del contesto fieristico (gli elementi naturali da una parte, e dall’altra le strutture previste dal masterplan). Lo schema distributivo è semplice e ben definito, suddiviso nella sequenza dei quattro piani, distinti per le destinazioni d’uso previste. Ad esclusione del piano terra, ciascun piano è dotato di un’area coperta a verde di circa 675mq. In particolare: - piano interrato, locali tecnici e magazzini - piano terra e piano primo, con le aree d’esposizione tematica - piano secondo, con la sala conferenze e la caffetteria - piano terzo e piano quarto, con uffici - piano copertura, con ristorante VIP Il volume è composto da cinque parallelepipedi, che ruotano in senso orario nella sequenza dei piani. La Natura rappresenta l’elemento organizzatore degli spazi: il patio centrale è il centro della rotazione dei volumi, mentre i tre giardini pensili sono il prolungamento dei vani espositivi o di lavoro. Gli spazi esterni a verde, coperti, aprono nuove prospettive dell’immaginario: durante l’Expo possono fare parte dell’esposizione tematica ed, ai piani superiori, sono luogo di sosta e di pausa per gli addetti degli uffici. Gli elementi materici che contraddistinguono il Palazzo Italia: facciata continua strutturale vetrata, con sistema integrato a led o griglia metallica struttura metallica sistemi di risalita in cemento armato. L’elemento naturale, acqua e verde, configura la morfologia spaziale del Palazzo Italia rivelandosi come nuovo bacino visuale e connettivo. Acqua L’acqua, segno primario ed assoluto che determina lo spazio pubblico, crea nuove relazioni tra l’elemento costruito del padiglione e le nuove dinamiche fieristiche. Lo specchio d’acqua fa da preludio alla contigua Piazza d’Acqua, ricordando l’origine di Milano, connessa alla linea dei fontanili, ovvero dove le acque affioravano in superficie verso la pianura padana. Come accattivante invito ai visitatori, al piano terra, è un vasto piano increspato, inteso nel suo valore di memoria locale perduta della città che accoglie l’Expo, Milano. Verde Il verde dei giardini pensili contempla il duale rapporto tra la Natura e l’azione antropica. Il progetto, infatti, nasce dalla ricodificazione del giardino all’italiana, caratterizzato da: - una composizione geometrica semplice - una gerachia delle assialità -un rapporto dell’edificio con lo spazio L’ordine gerarchico e definito determina lo sviluppo della proposta, nella prospettiva di una lettura stratrigrafica: la topografia, qui rappresentata dalla sequenza di giardini pensili. Sono contraddistinti da molteplici ed inattesi punti di vista verso l’evento fieristico e, reciprocamente, tra i diversi corpi del Palazzo Italia e tra i diversi piani giardinati, con una chiara lettura d’alto della geometria del verde. Dal basso verso l’alto, la sequenza dei giardini pensili, si configura come progressiva naturalizzazione dello spazio. In particolare, a partire da uno spazio urbano e scultoreo (la piazza coperta a piano terra), i giardini pensili diventeranno luoghi ritrovati, in cui l’elemento vegetale assumerà progressivamente maggiore importanza. PIANO TERRA, Piazza Coperta Il contatto del Palazzo Italia con la Terra ha un carattere più materico: una superficie mineraria, del tutto priva di elementi vegetali, animata soltanto dal riverbero dello specchio d’acqua. La piazza coperta, intesa come salotto dell’Expo, può essere pavimentata con elementi che si riferiscano al patrimonio industriale e finanziario di Milano. Analogamente alla pavimentazione della Galleria di Vittorio Emanuele, con un disegno tematico e contemporaneo, la superficie orizzontale parlerà di una città e di una nazione, primarie per l’arte e il design. PIANO PRIMO, Giardino delle sculture Il giardino pensile, di fruizione pubblica, è legato visivamente agli spazi espositivi tematici. Seguendo la tradizione scultorea dei giardini italiani, possono essere integrate strutture artistiche e plastiche per arrichire lo spazio pubblico e stupire il visitatore. L’introduzione di un elemento artistico può non essere interpretato in modo letterale, piuttosto può essere inteso come un cambiamento della lettura dello spazio, così come avveniva con la Prospettiva nei giardini e negli edifici classici. L’obiettivo di questo giardino pensile é di rompere con l’immagine chiusa del volume presente (che contiene le scale), che genera uno spazio assiale. Si modifica così la percezione dello spazio, ravvivando lo spazio cartesiano per eventi e mostre: la terrazza sarà un invito ai visitatori di superare i consueti confini: le forme delle sculture allenano il pensiero, calmo e allegro tra le sfumature del verde. La superficie pavimentata si contrappone per un disegno rigido e semplici sedute. PIANO SECONDO, Giardino delle zagare Questa terrazza, spazio di decompressione e soggiorno informale, è accessibile dal foyer e dalla caffetteria. Si connota per la presenza dei primi elementi compositivi, tipici dei giardini all’italiana, ovvero parterre e alberi d’arancio (in vaso). La potenzialità di questo spazio deriva dal campo libero di osservazione del fruitore, verso lo spazio espositivo. Pertanto può essere interessante direzionare lo sguardo verso lo spazio che origina i giardini pensili, accentuandone l’ambiguità di un luogo che si rivolge verso l’interno, invece che verso il paesaggio. Inoltre, il giardino pensile, attraverso un calibrato sistema d’illuminazione, rappresenta un importante riferimento visuale per tutta l’Expo. L’esigenza (incrementare una sicura fruizione dei visitatori) diventa, dunque, un elemento marcante della composizione. Si possono introdurre interessanti elementi decorativi ed apparecchi illuminotecnici (ad es. in vetro di Murano). L’uso di elementi normalmente associati all’interno, ossia il lampadari sospesi della tradizione italiana, in uno spazio aperto, fa da catalizzatore nella percezione di questo vuoto e nella composizione complessiva. Si accentua, in questo modo, il carattere ambiguo di un luogo esterno del padiglione: aperto ma coperto. Le superfici pavimentate e le sedute rettilinee contribuiscono alla chiara composizione dello spazio pubblico. PIANO TERZO, Giardino dell’acqua La terrazza, di pertinenza esclusiva dei dipendenti, è legata ai tempi di riposo e decompressione dei fruitori. Il box che contiene il sistema di risalita viene assunto come elemento di composizione dello spazio assiale. Il disegno dello spazio è semplice e suddiviso in spazi differenziati per la presenza di tappeti di vegetazione. Verso i fronti vetrati degli uffici, due specchi d’acqua circolare, arricchiti da piccoli giochi sonori e di movimento, configurano il limite, in un rapporto visuale chiaro e simmetrico attorno al volume chiuso. Questa composizione si estende in delicate parterre racchiuse in basse siepi di bosso. Semplici sedute rivolte verso gli specchi d’acqua delimitano il giardino, nell’area più prossima al sistema di accessi alla terrazza. PIANO QUARTO, Giardino panoramico Utilizzato come area d’incontro per i rappresentanti dell’alta rappresentanza, è caratterizzato da una composizione classica. Il disegno nasce da una gerarchia assiale, che ha come elemento di fulcro il piano d’acqua circolare. Data l’elevata quota di calpestio (+21,25m), si caratterizza per una vista panoramica sorprendente. Si può condurre il punto d’osservazione del paesaggio ponendo, lungo le fasce perimetrali piccoli arbusti (o varietà nane) che incorniciano il contesto fieristico. L’elemento vegetale, che non supera la quota 28,50m, è contenuto nella sagoma del Palazzo Italia. Infatti si propone la messa a dimora di elementi vegetali in vaso, operazione che può avvenire anche in una fase successiva perchè non percepibile dal Cardo. La ri-scrittura del giardino all’italiana si caratterizza per la semplicità, la regolarità, il rispetto a un tracciato definito ed una relazione chiara con il contorno. Tuttavia non si rinuncia a introdurre una connotazione contemporanea della genesi, attraverso un irriverente layout degli arredi.


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